La prestigiosa rivista Forbes, nel numero cartaceo di Maggio (riproposto poi sulla testata online) dedica due pagine a Lionard con un articolo in cui vengono delineate le caratteristiche principali grazie alle quali la Società ha conquistato una leadership nel mercato immobiliare del lusso italiano.

Una leadership che l'ha portata ad essere scelta dalla Harvard Business School come caso di studio di un modello di successo nella competizione globale e ad essere oggetto di interesse da parte di prestigiosi interlocutori nazionali e internazionali.

LIONARD, PROPTECH ITALIANA DEL LUSSO

L'unicità dell'azienda deriva dal suo DNA, dal suo essere una Società che svolge attività di intermediazione di lusso in ambito immobiliare, grazie ad una forte componente tecnologica.

Per questo Forbes parla di Lionard come l'unica PropTech italiana del lusso, includendola tra le realtà più interessanti da attenzionare che utilizzano il tech come elemento di qualificazione dei propri servizi.

È proprio questo elemento ad aver aiutato l'azienda a primeggiare in un contesto dai forti connotati tradizionali, poco incline all'organizzazione, poco disposto a sposare il punto di vista del cliente, e che per di più, nel caso dei beni di prestigio, manteneva il mercato chiuso e riservato ad un network di professionisti, difficilmente accessibile dagli acquirenti potenzialmente interessati.

L'essere PropTech di Lionard in parte deriva dalla storia imprenditoriale del Fondatore e Amministratore Delegato di Lionard Dimitri Corti, come lo stesso Forbes ha modo di raccontare riportando alcune parole condivise in sede di intervista: "Fin da giovanissimo ho scelto di fare l’imprenditore, concentrandomi su informatica e immobiliare. Inizialmente con una società IT che, attraverso l’applicazione di modelli statistico-informatici, aiutava le aziende a migliorare i processi di gestione interna, puntando su efficientamento e ottimizzazione dei tempi. Successivamente, dai primi anni 2000 ho fatto impresa nell’immobiliare e, nel 2007, ho deciso di fare esperienza diretta da cliente nel luxury real estate internazionale. In quel momento ho realizzato quanto il mercato italiano fosse frammentato, poco focalizzato sul cliente, mal gestito nelle tempistiche e vissuto quasi esclusivamente secondo dinamiche relazionali”.

BILANCIO 2022, QUASI 28 MILIONI, IN CRESCITA

Forbes spiega poi come l'unicità di Lionard, assieme al suo metodo distintivo, abbiamo portato a performance commerciali brillanti. Prova ne è che la Società nel 2022 è continuata a crescere rispetto all'anno precedente di circa il 30% in termini di fatturato, mantenendo in termine di EBTDA le performance positive degli anni precedenti.

Sebbene infatti il Bilancio non sia stato ancora depositato, tutti i macro-indicatori economici parlano di una realtà solida, capace di rappresentare le oltre 3.300 proprietà in portfolio, per un valore complessivo di quasi 18 miliardi di euro e medio per proprietà che si avvicina ai 6 milioni.

Una realtà a cui un numero sempre maggiore di buyer si rivolgono alla ricerca di proprietà straordinarie capaci di raccontare la bellezza per cui l'Italia è conosciuta in tutto il mondo.

UNA DOMANDA SEMPRE PIÙ GLOBALIZZATA

L'intervista è stata anche l'occasione per Forbes di consultare il Fondatore di Lionard sui trend di mercato dell'immobiliare di lusso. “I nostri buyer sono internazionali, molto esigenti e amanti dell’Italia - ha risposto Corti, che poi spiega - tra questi è molto attiva una nuova generazione di ricchi sempre più legata al mondo tech e finance. L’intermediazione immobiliare, per gli individui ultra-high-net-worth, dovrà sempre più modellarsi su tre caratteristiche: la capacità di trasmettere una percezione di esclusività e personalizzazione del servizio, la trasparenza nella dinamica di mercato, l’efficienza e la velocità in ogni fase di gestione dei clienti".

Tutti e tre tratti distintivi di Lionard, ai quali va ad aggiungersi l'anima digitale dell'azienda e la sua propensione per l'innovazione tecnologica: “questi principi saranno potenziati con il consolidamento della cultura aziendale e degli aspetti tecnologici, per offrire un vantaggio competitivo nel mercato di domani, in cui le vendite si realizzeranno sempre più virtualmente, secondo dinamiche last minute, stimolate da leve emozionali”.